indice di questo articolo...
- la collezione permanente del museo Orsay a Parigi...
cosa vedere al d'Orsay? - info pratiche...
come si arriva al museo d' Orsay....
ticket e biglietteria...
è necessario prenotare il museo d' Orsay? - percorso di visita del museo d' Orsay...
- le opere principali del museo d' Orsay...
- cos' era l' edificio del museo d' Orsay prima di diventare museo?
Il Museo d' Orsay è uno dei più belli di Parigi, sia per la meravigliosa collezione di capolavori dell'impressionismo e del post-impressionismo, con opere di Monet, Manet, Renoir, Degas, Pissarro, Cézanne, sia per la location, all' interno di una ex stazione ferroviaria.
Ospita anche alcune chicche oltre a mostre temporanee.
Dove: sul Lungosenna, nella rive gauche, di fronte ai jardins de Tuileries.
Orari: 9.30-18.00 (chiusura di alcune sale già dalle 17.15), il giovedì fino alle 21.45 (tranne i festivi).
Giorno di chiusura: tutti i lunedì, 1 Maggio, Natale. Ma aperto a Capodanno, 11 Novembre
la collezione permanente del museo Orsay a Parigi...
cosa vedere al d'Orsay?
Il museo ospita dal 1986 una collezione spettacolare di pittura, opere grafiche e scultura dal 1848 al 1914.
Per questo motivo è noto come "museo degli impressionisti", anche se in realtà non è l' unico.
Diciamo che Parigi è la culla dell' impressionismo considerando il Museo d' Orsay e anche il museo de l'Orangerie, il museo Marmottan-Monet e in parte il Petit Palais.
Peraltro è solo al Marmottan che puoi vedere il quadro Impression, soleil levant di Claude Monet, l’opera del 1872 che venne considerata la prima di questa corrente, tale da darle il nome di Impressionismo. Raffigura il porto di Le Havre all’alba con pennellate rapide e vibranti che catturano la luce del sole nascente e l’atmosfera fugace del momento.![]()
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info pratiche...
come si arriva al museo d' Orsay....
ticket e biglietteria...
è necessario prenotare il museo d' Orsay?
Accesso: Puoi arrivare a piedi al Museo d' Orsay che trovi lungo la Senna, dalla parte opposta rispetto ai Jardins du Tuileries, quindi al complesso del Louvre. Siamo nel 7° arrondissement di Parigi.
La stazione del Metro più vicina è Solferino, della linea 12.
Volendo la fermata Musee d'Orsay della linea C del RER si trova proprio davanti all' entrata del museo.
Sul lungosenna c' è la fermata di diverse linee di autobus. qui i dettagli.
Servizi: Due cafè e un bel ristorante. E ovviamente una fornita libreria.
Audioguide: è possibile noleggiare un' audio-guida oppure scaricare un' App. qui i dettagli.
Limitazioni: le classiche dei musei, inoltre non si possono fare foto con il flash, e nessuna foto o video nelle mostre temporanee.
Sito ufficiale: www.musee-orsay.fr/it Attenzione: gli altri siti che trovi su Google, anche in prima posizione, non sono siti ufficiali.
ticket di entrata: 16€, ma ridotto a 13€ se un adulto accompagna un minore di 18 anni. Si paga 12€ tutti i giorni dopo le 18. Biglietteria
L' entrata è gratuita: tutti i giorni per i minori di 18 anni, e per i minori di 25 anni se europei (quindi anche italiani). Dettagli. Oppure per chi possiede la Paris Museum pass.
L' entrata al museo d' Orsay di Parigi è completamente gratuita la prima domenica del mese, ma su prenotazione.
percorso di visita del museo d' Orsay...
Il museo d' Orsay si visita facilmente in 2–3 ore, seguendo un percorso cronologico sui tre piani principali del museo (i piani sono 5 in tutto).
Segui utilizzando la mappa che trovi qui in pdf e cartacea appena entri nella grande sala del museo.
Il museo ha un' unica entrata, che era anche l' entrata principale della stazione ferroviaria.
Appena entri, superati i controlli, arrivi al grande plateau dove un tempo si trovavano i binari.
Una piccola chicca l' hai subito a destra dove trovi una piccola sala di attesa con divanetti e illuminata dalle lampade Pipistrello, disegnate nel 1965 dall'architetta italiana Gae Aulenti, la stessa che ha ristrutturato questo museo.
Poco distante trovi un'ulteriore chicca spesso ignorata: la Statua della Libertà.
In qualche guida si legge che questa sia la copia ridotta della statua della libertà di New York. In realtà questa è una delle copie originali della statua, una delle versioni di studio della copia più grande che ora si trova a New York. La statua infatti nasce a Parigi, dalla forma di Frédéric-Auguste Bartholdi e con la struttura di Gustave Eiffel.![]()
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Se vuoi, leggi la statua della libertà a Parigi...(6 esemplari), storia e curiosità...
Al piano terra sono esposte opere del periodo 1848-1870.
Questo periodo è certamente meno noto dell'impressionismo ma ne getta le basi.
Nel corridoio centrale sono esposte sculture del diciannovesimo secolo (Rodin, Carpeaux) fatte seguendo la lunga tradizione neoclassica dominante dal seicento e fino a quasi la fine dell' ottocento, e volendo fino all' impressionismo.
Nelle sale laterali (il cui ordine è un po' a zig-zag) trovi la pittura.
Se hai fretta concentrati sulle sale 7 per l' insolita visione dell' origine del mondo di Courbet e le sale 14 e 18 con Manet, Monet, Renoir negli anni 1860.
Le mostre temporanee si tengono nelle due grandi sale sul lato lungo sinistro.
Sul fondo della sala trovi una seconda chicca: la riproduzione in scala, in sezione, del palazzo dell' Opera Garnier.
In questo modo puoi renderti conto della grandezza e dell' opulenza dei saloni interni di questo teatro dell' opera di metà ottocento.
Poco distante hai anche un pavimento trasparente che fluttua sopra una riproduzione in scala del quartiere Opera di Parigi, di nuovo per renderti conto delle proporzioni.![]()
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Sali al livello 2 per goderti la vista sul corridoio centrale in basso e sulla struttura di copertura del museo.
A questo piano trovi anche un bel ristorante, sul lato corto e con vista sulla piazza dell'entrata al museo.
Non perderti le sale dal 61 al 65 per le opere di pre-design Art-Nouveau, anche del grande Hector Guimard (quello delle entrate della metropolitana di Parigi). Lo stesso tema lo ritrovi anche nelle piccole sale dei livelli 3 e 4.
Arrivi al livello 5, ovvero il piano che ospita la collezione principale che caratterizza il museo d' Orsay.
Intanto puoi goderti una vista su Parigi da uno dei due enormi orologi posti sulle due torri alle estremità della facciata sul fiume.
Inizi dalla sala 28 con Toulouse-Lautrec per poi proseguire agli impressionisti Cézanne, Degas, Manet, Monet, Morisot, Pissarro, Renoir fino al neo e post-impressionismo di Van Gogh.
A metà percorso puoi rifocillarti al Cafè Campana, per un caffè o per un pasto, nel bel locale con lo sfondo del secondo orologio. Se possibile affacciati alla grande terrazza con vista su Senna e Parigi nord.
Terminata la visita scendi con gli ascensori C e D fino al piano 0 dove trovi una fornita libreria di volumi e monografie a tema.
le opere principali del museo d' Orsay...
La Pie (La gazza) di Claude Monet
il gelo di un mattino invernale sereno e silenzioso, con la gazza, unica presenza di vita, in primo piano su una staccionata innevata. L’immagine cattura la delicata luce glaciale con ombre colorate (azzurre, ocra, violette) anziché il nero accademico è un invito alla meditazione sulla luce e sulla solitudine.
E' un olio su tela dipinta nel 1868-69 a Étretat, in Normandia. Al momento non è esposto.
L’Origine del mondo (L'Origine du monde) di Gustave Courbet è un olio su tela commissionato da un diplomatico turco noto collezionista di nudi.
Il dipinto del 1866 stupisce ancora oggi per la crudezza e il realismo del nudo femminile parziale, privo di volto, ponendo l’accento sull’origine fisica della vita. Considerato scandaloso per la sua franchezza è anche un manifesto della poetica di Courbet: rifiuto dell’idealizzazione accademica e affermazione della verità corporea. E' esposto dal 1995 nella sala 6 al livello 0 dopo essere stato a lungo nascosto in collezioni private per il suo carattere crudo. 
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Ti ricordo altri nudi scandalosi del periodo:
Olympia di Édouard Manet del 1863 Ritrae una prostituta reale con sguardo diretto e impudente. Scandaloso per la rottura dei canoni accademici e denuncia della doppia morale borghese dell’epoca. Sala 14, livello 0.
La Grande Odalisque di Jean-Auguste-Dominique Ingres del 1814. Un corpo volutamente sproporzionato (schiena allungata), fusione di neoclassico e romantico-esotico. Criticato inizialmente per anatomia artificiosa. Lo vedi al Louvre.
Déjeuner sur l’herbe di Manet e Monet...
Si, lo stesso tema, due opere diverse, due autori diversi. Stessa sala, stesso museo.
Déjeuner sur l'herbe di Edouard Manet. Sala29![]()
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Bellissimo e curioso.
Quello che vedi sono due frammenti di un progetto d' opera (rimasto incompleto) del 1865 che misurava più di quattro metri per sei e doveva rappresentare un omaggio, ma anche una sfida, nei confronti dell' omonima tela di Monet che qualche anno prima aveva ricevuto commenti sarcastici e di aspre critiche da parte del pubblico in occasione della sua esposizione al Salon des Refusés.
Un secondo frammento è esposto nella stessa sala. Manet racconta che era stato costretto a lasciare in pegno il quadro al proprietario della casa dove viveva, ma nel frattempo la tela, lasciata arrotolata in cantina, si era deteriorata, costringendo Manet a dividerlo in 3 frammenti, con il terzo andato perso.
la sfida di Monet al Déjeuner sur l’herbe di Manet...
Manet con il suo Déjeuner sur l’herbe (1863) provoca scandalo: un nudo femminile moderno tra uomini vestiti, rottura delle convenzioni morali e artistiche.
Monet riprende lo stesso tema (1865-66) del pranzo sull’erba, ma lo sviluppa in modo diverso: niente nudo provocatorio, bensì figure vestite immerse nella natura, con attenzione alla luce filtrata tra gli alberi.
Monet non “copia” Manet, ma sposta l’attenzione dal soggetto scandaloso alla ricerca luministica e cromatica che diventerà tipica dell’Impressionismo.
Manet utilizza una luce artificiale e colori piatti per enfatizzare la figura nuda, ponendo l'accento sulla rottura con le convenzioni artistiche e morali dell'epoca. Monet, al contrario, si concentra sulla luce naturale e sull'atmosfera del paesaggio, integrando le figure umane in un ambiente naturale per creare un senso di armonia e verità naturale.
Hommage à Delacroix, di Henri Fantin-Latour, olio su tela del 1864. Sala 29.
Un quadro buffo, insolito, è in realtà un ritratto di gruppo, quasi un antico selfie, un omaggio comune al pittore scomparso un anno prima, molto amato ad esempio da Baudelaire.
Raffigura undici artisti e scrittori riuniti intorno a un ritratto fotografico di Delacroix: tra loro si riconoscono Édouard Manet, James Whistler, Charles Baudelaire e lo stesso Fantin.
La composizione è sobria, quasi accademica, senza gesti teatrali. La scena è austera, dominata da toni scuri, e il centro non è l’azione ma la presenza simbolica di Delacroix, resa attraverso il ritratto in cornice.
Il quadro segna una presa di posizione collettiva, quasi un manifesto. Questi giovani artisti, non ancora consacrati, si identificano con l’eredità del grande innovatore romantico, rivendicando così la loro modernità e il loro legame con una tradizione di rottura.
Non è l' unico ritratto di gruppo di Fantin-Latour, lo stesso Orsay ospita anche Un atelier a Batignoles del 1870 e Gruppo di poeti riuniti intorno ad un tavolo del 1872.
Bal du moulin de la Galette olio su tela del 1876 di Auguste Renoir, sala 30.![]()
L' impressione della vita parigina dell'epoca di una domenica pomeriggio a Montmartre tra musica, balli e chiacchiere sotto i platani di operai, artigiani e giovani borghesi.
Con pennellate leggere e luminose, Renoir trasforma la folla popolare in una festa di colore e movimento, per catturare la luce che filtra tra gli alberi e si riflette sugli abiti, sui volti e sui tavolini.
Non descrive i singoli individui, ma la vitalità dell’insieme, il brulichio della folla, l’atmosfera gioiosa e spensierata.
Fu criticato come quadro “confuso” e “macchiato”, incapace di distinguere i volti, privo di contorni netti, divenne invece il segno distintivo dell’Impressionismo che l' Académie e la borghesia conservatrice non seppe definire come modelli di “vera arte”.
le Ballerine in blu di Monet
Pommes et oranges - Paul Cézanne
Natura morta con mele e arance è un dipinto a olio su tela realizzato nel 1899 dal pittore Paul Cézanne.
I frutti furono usati da Cézanne come soggetto molto spesso, in quanto non importanti, né rappresentativi di nulla in particolare.
cos' era l' edificio del museo d' Orsay prima di diventare museo?
L' edificio che ospita il museo d'Orsay nasce come stazione ferroviaria, costruita per l' Esposizione universale del 1900 con lo scopo di offrire un arrivo più centrale per i treni provenienti dal sud-ovest della Francia.
Rimase in uso, in seguito, per i soli treni suburbani fino agli anni '50.
Una volta dismessa venne deciso, nel 1977, di trasformarla in museo, quindi venne inaugurato nel 1986 su progetto dell' architetta italiana Gae Aulenti.
Si spiega così il perché della forma allungata, della grande copertura in vetro, della luminosità del prospetto opposto all' entrata, e dell' assenza di livelli sovrapposti che invece sono relegati alle ali laterali, lasciando scoperta la parte centrale del piano terra.
mappa interattiva dei livelli
link per aprofondimenti
www.musee-orsay.fr/it
ricerca delle opere:














