Il complesso della Reggia di Versailles si sviluppò a partire da metà seicento fino alla rivoluzione francese, sotto le reggenze di Luigi XIV (il Re sole), Luigi XV e Luigi XVI, ma anche per volontà delle loro mogli e amanti Madame de MontespanMadame de Pompadour e Maria Antonietta
re e regine a versailles

Gli architetti di corte trasformarono una residenza di campagna preesistente in un enorme palazzo con 700 stanze, più di 2000 finestre, 6300 dipinti e 2100 statue.
Il tutto in un tripudio di opulenza barocca e neoclassica.
Parallelamente, per volontà soprattutto delle rispettive mogli, all' interno dell' enorme parco e distanti dal palazzo vennero realizzati degli edifici ad uso rifugio e fuga dagli obblighi di corte.

Oggi è una delle principali attrazioni turistiche di Francia, molto amata dai turisti italiani, anche se a mio parere è necessario organizzare la visita per evitare che l' esperienza possa rivelarsi un po' deludente.

 



 

piccola storia della Reggia di Versailles...

 

Versailles sotto Re Luigi XIV e Madame de Montespan...

Si deve a Luigi XIV, il Re sole, la volontà di trasformare una residenza di caccia in mattoni di inizio '600 nel Castello da favola che oggi è lo Chateau della Reggia di Versailles.
La volontà era potersi allontanare da Parigi e dai suoi cittadini, temuti e considerati difficili da tenere sotto controllo.

luigi 14

Luigi XIV si avvalse, a partire dal 1661, dei migliori architetti dell' epoca.
In circa venti anni il palazzo della Reggia di Versailles assunse la consistenza attuale.

 Reggia di Versailles, planimetria del palazzo e fasi di costruzione
(mappa del primo piano, @wiki)

 

 

Louis Le Vau, André Le Nôtre e Jules Mansart, gli architetti di Versailles...

Louis Le Vau, primo architetto di Luigi XIV, si occupò di ampliare l' edificio originario trasformandolo in stile barocco francese, che appunto venne chiamato "Luigi XIV".
Reggia di Versailles nel 1668Reggia di Versailles nel 1668

André Le Nôtre
si occupò dei giardini.
Reggia di Versailles nel 1668Reggia di Versailles nel 1668Reggia di Versailles nel 1668

Successivamente Jules H Mansart realizzò diversi importanti cambiamenti, ovvero aggiunse i due enormi edifici in pietra a sinistra e destra del corpo centrale da destinare agli uffici di corte e di governo.
palazzo della Reggia di Versailles - Drive Productions

 

la Galleria degli Specchi...

Mansart trasformò la terrazza sul giardino nella galleria degli specchi (in rosso sulla mappa).
La Galleria degli Specchi di Versailles prende il nome dai 357 specchi che rivestono la parete opposta alle finestre affacciate sui giardini.
Gli specchi riflettono la luce naturale e i paesaggi esterni, creando l’illusione di uno spazio doppio e simbolizzando la grandezza e la luminosità del regno di Luigi XIV.
galleria degli specchi al palazzo della Reggia di Versaillesgalleria degli specchi al palazzo della Reggia di Versailles

 

il Grand Trianon...

All' esterno Mansart realizzò gli edifici delle stalle e il Grand Trianon, un edificio in in pietra e marmo rosa e bianco, con eleganti colonnati e gallerie aperte sul giardino. Uno stile barocco francese classico, ma più leggero e raffinato rispetto al fasto del palazzo.

Qui il Re poteva riposarsi lontano da corte e trascorrere momenti più privati con Madame de Montespan, la sua favorita.
Grand Trianon a VersaillesGrand Trianon a VersaillesGrand Trianon a Versailles
Grand Trianon a VersaillesGrand Trianon a VersaillesGrand Trianon a Versailles

 

Pochi anni dopo sempre Mansart si occupò della cappella Reale (in giallo sulla mappa), nella parte dell' edificio originario che ancora non era stato modificato.Chapelle Royale a Versaillles. Jean Marc ManaiChapelle Royale a Versaillles. Jean Marc Manai

 

 

Versailles sotto Re Luigi XV e Madame de Pompadour...

Luigi XV, il beneamato, si occupò nel 1738 del riadattamento del primo piano della parte a destra della corte interna del palazzo, che divenne il Petit appartement du roi.
re Luigi XV e Madame de Pompadour

 

L' architetto Ange-Jacques Gabriel fu incaricato della realizzazione del teatro dell' Opera all' estremità nord del complesso (in blu sulla mappa).
Grand Trianon Theatre de la Reine

 

il Petit Trianon...

Re Luigi XV fece realizzare all' interno del parco, per volere della sua amante favorita Madame de Pompadour, il Petit Trianon.
Costruito dall' architetto Ange-Jacques Gabriel tra il 1762 e il 1768 è un edificio a pianta quadrata, con decorazioni eleganti ma sobrie, circondato da un giardino all' inglese.
E' uno dei primi capolavori della nascente architettura neoclassica e dei giardini alla francese.
Petit Trianon a Versailles

 

 

Versailles sotto Re Luigi XVI e Maria Antonietta...

Luigi XVI diede incarico di modificare gli appartamenti reali.
Le maggiori trasformazioni riguardarono il Petit Trianon, consegnato come residenza alla moglie Maria Antonietta, che aveva sposato all' interno della cappella Reale di Versailles.

All' esterno , ricavandone nel 1782 l’ hameau de la Reine, il , un villaggio rurale con un laghetto artificiale e annesso anche una fattoria, una stalla, un mulino.
luigi 16 maria antonietta

 

il Petit Trianon con Maria Antonietta...

Alla morte di Luigi XV il palazzo passò a Luigi XVI, che lo donò a Maria Antonietta nel 1774 che fece arredare gli ambienti secondo il suo gusto personale: salotti luminosi, camere con tappezzerie delicate e un meccanismo segreto che permetteva di alzare e abbassare i tavoli per cenare senza la presenza della servitù.

Il Petit Trianon rappresentava per la regina un rifugio di libertà e semplicità che qui si vestiva in modo più informale, riceveva solo pochi amici fidati e si dedicava alla musica e alla botanica.

 

il tempio dell' amore...

Nel giardino inglese del Petit Trianon, nel 1778 l' architetto Richard Mique realizzò su un isolotto al centro di un piccolo laghetto e poco distante dal Petit Trianon, un padiglione circolare sorretto da dodici colonne corinzie, in perfetto stile neoclassico del tempo, con al centro una statua in marmo di Cupido, in sintonia con il gusto sentimentale e raffinato di Maria Antonietta.
Temple de l Amour a VersaillesTemple de l Amour a VersaillesTemple de l Amour a Versailles

 

l' Hameau de la Reine...

Qualche anno dopo, nel 1782 l' architetto Richard Mique realizzò, su progetto e desiderio della regina Maria Antonietta, l' Hameau de la Reine (il borgo della Regina), un piccolo villaggio artificiale ma ispirato ai villaggi normanni, costruito come luogo di svago e intimità per la regina e i suoi amici.
Luigi XVI fece trasferire al Jardin des Plantes di Parigi gli alberi piantati sotto Luigi XV in questa zona, la più lontana dal palazzo.

Il villaggio comprendeva una fattoria funzionante (con mucche e capre vere), un lago con mulino, e anche la Maison de la Reine (la casa privata di Maria Antonietta) oltre a diverse casette rustiche con giardini e orti.
Nonostante sembri semplice e campagnolo, era in realtà lussuosissimo all’interno, con mobili eleganti e decorazioni raffinate.

La volontà illuminista della Regina era quella di fuggire dagli obblighi di corte e ricercare uno stile di vita più rustico e distratto da teatro e feste. Qui poteva travestirsi e fingere di essere una contadina, facendosi odiare però da quelli veri, in un distacco crescente tra la corte e il popolo.

Dopo la Rivoluzione, l’Hameau fu abbandonato e danneggiato, ma è stato restaurato nel XX secolo ed è oggi visitabile.

Hameau de la Reine

Hameau de la Reine a VersaillesHameau de la Reine a VersaillesHameau de la Reine a Versailles

 

Maria Antonietta...

Maria Antonietta  fu inizialmente molto amata dai francesi, poi detestata per il suo stile di vita smodato e le sue acconciature enormi.
Venne cacciata dal popolo scontento del modo in cui governava e trasferita al palazzo delle Tuileries, a Parigi, in una cella umida e buia finché non venne condotta al patibolo, con i capelli tagliati. Le sue ultime parole furono le scuse al boia per avergli pestato un piede.

Le viene erroneamente attribuita la frase «Se non hanno più pane, che mangino brioche», riferendosi al popolo francese affamato in rivolta per la mancanza di pane,  divenuta simbolo del distacco tra la nobiltà e le classi popolari.

 

Versailles dopo la rivoluzione, e oggi...

Dopo la rivoluzione francese, e quindi con la caduta della monarchia, la Reggia di Versailles cadde in disuso e gran parte del mobilio venne venduto, disattivate le fontane e abbandonata la cura dei giardini che passarono da 8000 a poco più di 800 ettari.

Successivamente furono Napoleone e Luigi XVIII che nei primi dell' 800 iniziarono l opera di recupero.
Poi Luigi Filippo trasformò una parte in museo (in verde sulla mappa).

Dopo la seconda guerra mondiale lo stato francese completò con il recupero delle fontane, della originale e gloriosa Macchina di Marly di fine '600 che si occupava del pompaggio dell' acqua alle varie fontane, e del recupero dei mobili, da riacquistare a caro prezzo perché ormai in possesso di collezionisti.

Oggi la Reggia oggi è inglobata nel tessuto urbano di Versailles.
vista dall' alto della Reggia di Versailles, oggi
(@https://commons.wikimedia.org/wiki/User:ToucanWings)

 

 

come orientarsi a Versailles...

mappa della Reggia di Versailles, giardini, Trianon, Hameau

Questa mappa rende bene l’idea dell’estensione della Reggia di Versailles.
(guarda anche con GoogleMaps)

In basso si trova il palazzo principale, ovvero lo Château de Versailles, con il grande spazio aperto della Cour Royale, situato al centro tra le due ali del palazzo.
In queste ali si trovano la celebre Galleria degli Specchi, la Cappella Reale e gli Appartamenti del Re e della Regina.

All’esterno si aprono i giardini e l’immenso parco.
Nella parte destra dei giardini si trovano i boschetti, piccoli spazi scenografici e tematici circondati da alte siepi, ciascuno decorato con statue, fontane e padiglioni.
Nella parte sinistra si ammira invece la monumentale Orangerie, o limonaia, di Jules Hardouin-Mansart, dove in inverno venivano custoditi gli agrumi e le piante esotiche. Le due ampie scalinate incorniciano il giardino sottostante, alla francese, con le siepi che li disegnano come dei ricami, ben visibili dalla posizione rialzata.

In posizione centrale e scenografica si trova la Fontana di Latona, che con i suoi giochi d’acqua e musica racconta il mito di Latona e dei contadini di Licia.
Più avanti, lungo l’asse principale, si estendono ancora i giardini e il parco, con prospettive infinite disegnate da André Le Nôtre, che fece della geometria e della simmetria il cuore del giardino alla francese.

Sulla destra si apre l’Avenue de Trianon, che conduce — in circa mezz’ora a piedi — al Grand Trianon, elegante padiglione in marmo rosa costruito per Luigi XIV come rifugio dalle rigidità della corte.
Alla sua destra si trovano i giardini alla francese che conducono verso il più intimo Petit Trianon, amatissimo da Maria Antonietta, che volle dietro di esso il delizioso Temple de l’Amour, piccolo tempietto neoclassico simbolo di grazia e leggerezza.

Da qui il parco si estende ancora fino al Hameau de la Reine, il villaggio rustico voluto da Maria Antonietta come luogo di svago e (artificiale) semplicità, situato nella parte opposta rispetto all’ingresso principale della Reggia.

Tutto questo, ricordiamo, costruito in circa 130 anni, corrispondenti a tre regni diversi, diciamo dal 1661 al 1786.

 

come visitare la Reggia di Versailles...

A Versailles puoi visitare il palazzo (Chateau), la galleria delle carrozze, i giardini, il parco e i Trianon e Hameau.
Tutti i giorni tranne i lunedì e il 25 Dicembre, 1 Gennaio, 1 Maggio.

Dal palazzo alla zona del Hameau de la Reine sono circa 3.5km, da fare in circa 30 minuti a piedi, se capita sotto al sole, oppure con un trenino (Petit Train de Versailles) a circa 5€ a tratta o circa 10€ in abbonamento. Segue il percorso Palazzo → Avenue de Trianon → Petit Trianon-Hameau de la Reine → Grand Trianon →  → Palazzo.

Il mio consiglio è, visto che ti fai 30+30 minuti di RER da Parigi, quindi perdi almeno mezza giornata, non limitarti alla sola visita del palazzo e Galleria degli specchi, ma estendi anche ai giardini e Petit, Grand Trianon e Hameau, ben più interessanti per comprendere la personalità delle Regine che li hanno vissuti.
Non cercare necessariamente una giornata di sole, anzi quasi meglio una giornata grigia che fa apprezzare maggiormente i colori dei Parchi e la fuga dalla quotidianità regale francese.

 

orari di apertura di Versailles...

Gli orari cambiano a seconda della bassa stagione (1/11-31/3) o alta stagione.
Consulta i dettagli sul sito ufficiale, ma di norma:

  • Il palazzo, Chateau, è aperto dalle 9 alle 17.30/18.30. La visita dura circa 1h30.
  • La galleria delle Carrozze è aperta dalle 12.30 alle 18.30 il sabato, domenica e i giorni festivi e qualche giorno durante le vacanze di Natale.
  • I giardini sono aperti dalle 7 alle 20.30 in alta e 8-18 in bassa, tranne nei giorni Grandes Eaux Nocturnes, tipicamente a fine Ottobre.
  • Il parco è aperto dalle 7 alle 20.30 in alta e 8-18 in bassa.

 

biglietti per Versailles...

I biglietti per il complesso della Reggia di Versailles sono più complessi di quanto si potrebbe immaginare...
Consulta i dettagli sul sito ufficiale, ma di norma:

  • il biglietto cumulativo, Passeport, costa 32€ e comprende l' accesso con prenotazione oraria al palazzo Chateau, mostre temporanee, galleria delle Carrozze (se aperta), i Trianon e Hameau, il parco.
  • il biglietto Chateau (24€) consente l' accesso al palazzo, mostre temporanee, galleria delle Carrozze (se aperta), al parco e ai giardini ma solo in bassa stagione (1/11-30/3).
  • il biglietto Domain de Trianon (12€) consente l' accesso a Grand Trianon, Petit Trianon, Hameau de la Reine con i relativi giardini, ma dopo le 12. In più alla galleria delle Carrozze (se aperta), al parco e ai giardini ma solo in bassa stagione (1/11-30/3).
    Alcune versioni hanno in aggiunta anche una pausa tè in uno dei ristoranti.
  • il biglietto les Grandes Eaux Musicales (11€, 10€ ridotto) consente il solo accesso ai giardini e ai boschetti durante alcune giornate (tipicamente il Sabato e Domenica in estate e autunno, Martedì a primvera) per godersi le fontane messe in funzione al ritmo della musica barocca.
  • il biglietto Jardins Musicaux consente il solo accesso ai giardini durante alcune giornate al ritmo della musica barocca (ma senza fontane, solo musica diffusa).
  • Versailles è tutta compresa nel Paris museum pass ad esclusione dei giardini durante Grandes Eaux musicales e Jardins musicaux.
  • ulteriori biglietti includono il noleggio biciclette, noleggio barche,...

Versailles gratis...

  • l' accesso al palazzo Chateau, petit e grand Trianon, Hameau de la Reine sono gratuiti per i minori di 26 anni residenti in UE (quindi anche noi italiani).
  • per tutti lo sono anche la prima Domenica del mese da Novembre a Marzo.
  • per tutti l' accesso pedonale e in bicicletta al parco è sempre gratuito.
  • per tutti l' accesso ai giardini è sempre gratuito tranne nei giorni Grandes Eaux e Jardins Musicaux.

riassumendo...

Gli adulti vedono tutto per 32€, volendo solo i Trianon con 12€ oppure solo il palazzo Chateau per 24€.
Il parco è gratis come anche i giardini ma non in estate.

 

ulteriori dettagli...

  •  Se non hai acquistato online il biglietto dovrai fare la fila per l' acquisto del biglietto e poi la fila per l' accesso agli interni, con controllo borse e limitazione in caso di affollamento. 
    Le file in primavera/estate possono essere molto lunghe, assolate e scoraggianti.
    Puoi scegliere anche le biglietterie automatiche (non in italiano)
  • Se hai un Paris museum pass o hai meno di 26 anni puoi saltare la fila alle biglietterie.
  • Straconsigliata l' app ufficiale château de Versailles per avere gratuitamente le audioguide e percorsi in italiano, la mappa, gli orari,...

  • Puoi noleggiare a 5€ una audio guida, anche in italiano.
  • Portati il pranzo al sacco perché i punti ristoro non sono fornitissimi.
  • Puoi noleggiare anche auto elettriche o biciclette per visitare il parco, oppure utilizzare il trenino che porta in vari punti del parco. O volendo una barca a remi per girare nel canale.
  • Se vai in auto puoi parcheggiare più vicino ai Trianon.

  • Tutti i dettagli sul sito ufficiale: chateauversailles.fr e anche preparer-ma-visite

 

come arrivare alla Reggia di Versailles...

Versailles è raggiungibile facilmente da Parigi in diverse modalità:

  • La più pratica è con il RER C che in 30 minuti ti porta alla fermata Versailles Château Rive Gauche, dove poi 10 minuti a piedi per raggiungere l' entrata.
    I titoli di viaggio sono li stessi "per Parigi", quindi ad esempio puoi usare i ticket singoli da 2.50€ o ad esempio lo stesso abbonamento Navigo Semaine.
    accesso reggia Versailles

    oppure:
  • con il treno SNCF, dalla gare Montparnasse fino alla stazione di Versailles Chantiers, poi circa 20 minuti a piedi.
  • con il treno linea L, dalla gare Saint Lazare fino alla stazione di Versailles Rive Droite, poi circa 15 minuti a piedi.
  • in autobus, con la linea 171 in circa 30 minuti da Pont de Sèvres.
  • in auto lasciandola al parcheggio a pagamento (gratis in agosto) alla sinistra dell' entrata principale, oppure all' interno del parco dato che alcune aree son accessibili (12€).
  • in Taxi da Parigi sono circa 50€.

 

 

esperienza Versailles...

Per molti turisti la visita alla Reggia di Versailles si rivela inferiore alle aspettative.

Un primo aspetto negativo potrebbero essere le file da fare alla biglietteria e poi per l' accesso agli interni in quanto devi passare attraverso i controlli di sicurezza e le limitazioni per l' affollamento. La fila si fa sotto al sole, nel grande piazzale antistante l' entrata.
Il percorso di visita è obbligato. La galleria degli specchi a volte è un po' troppo chiassosa.
Molti degli arredi delle stanze sono stati asportati durante e dopo la rivoluzione francese.
Gli appartamenti privati di Luigi XV e Luigi XVI, l’ Opéra e la Chapelle royale sono visitabili solo dai gruppi pre-registrati con guida.
Anche gli spettacoli di fontane musicali, limitati solo ad un paio di fontane delle tante presenti, potrebbe deludere chi si aspetta qualcosa di post-barocco in stile spettacolo finale di Disneyland Paris.

In realtà, come già scritto, a mio parere si deve visitare Versailles per la bellissima Galleria degli Specchi ma anche per i giardini, per i Trianon, cercando di tornare indietro mentalmente a quei regni, a quei Re e a quelle Regine...

Portati acqua, un ombrello anche per il sole, scarpe comode e certamente acquista (e prenota) anticipatamente il biglietto. 

 

 

curiosità...

  • Oggi la Reggia di Versailles è una delle principali attrazioni turistiche di Francia, con 5 milioni di visitatori del palazzo e quasi 10 dei giardini.

  • André Le Nôtre realizzò anche i giardini delle Tuileries prolungando la prospettiva dall' antico palazzo delle Tuileries verso l' asse che poi diventerà l'attuale viale degli Champs-Elysées.
    La più grande opera di Louis Le Vau è il Castello di Vaux-le-Vicomte.

  • Da Mansart (e anche dal suo prozio Francois) prende il nome la mansarda, ovvero il tipico spazio sottotetto nato a Parigi di metà '600, come trucco per ampliare gli spazi e le altezze degli edifici sfuggendo alle leggi e regolamenti che disciplinavano le altezze massime delle facciate. Non posso alzare la facciata ma posso inclinare il tetto...

 

 

 

Lady Oscar a Versailles...

“Lady Oscar” è stato un cartone animato giapponese trasmesso in Italia per la prima volta nel 1982 in 40 episodi su Italia 1, con la sigla cantata da Cristina D’Avena. Roba da Generazione X. Ma torna anche nel 2025, su Netflix...

Il Palazzo di Versailles è lo scenario centrale della prima parte della storia, ambientata nella Francia del XVIII secolo.
Racconta la storia di Oscar François de Jarjayes, la figlia del generale della Guardia Reale de Jarjayes, da lui cresciuta come un uomo e con il fioretto per servire nell’esercito reale, bellissima, nobile, coraggiosa e leale. Diventa comandante della Guardia Reale e protettrice della giovane regina Maria Antonietta.
Lady Oscar a VersailllesLady Oscar

La storia racconta intrighi di corte, amori proibiti e tensioni sociali e popolari via via crescenti, con declino dell’ aristocrazia e il desiderio di libertà del popolo, che arriva poi alla Rivoluzione francese del 1789. 
Mentre la monarchia crolla, Oscar sceglie di schierarsi con il popolo, trovando finalmente l’amore e la libertà, ma a costo della vita.

Il cartone è ricordato non solo per la storia romantica e drammatica, ma anche per i suoi temi maturi e sociali, insoliti per un cartone dell’epoca. Il messaggio è potente: seguire la propria identità e lottare per la giustizia, anche quando significa sfidare le regole del proprio tempo.
La vita di Lady Oscar è un conflitto costante tra l'educazione marziale ricevuta e il desiderio di vivere la sua femminilità e le sue emozioni ma rappresenta un modello di donna forte, capace e determinata, in netto contrasto con le dame dell'aristocrazia francese del XVIII secolo.
Mentre l' aristocrazia e la superficialità della corte francese crollano, nasce l’ideale di libertà, uguaglianza e fraternità con l’ amore come unica verità in mezzo al caos.

I personaggi principali:
Maria Antonietta: la giovane regina di Francia, spensierata e ingenua, amica e poi regina servita da Oscar.
André Grandier: il servitore e amico d’infanzia di Oscar, segretamente innamorato di lei.
Hans Axel von Fersen: nobile svedese, oggetto dell’amore di Maria Antonietta (e in parte anche di Oscar).